domenica 8 settembre 2013

Autechre - 444

Il primo suono giunge come un eco, rimbalza nella mente e si allontana. Il riverbero scatena una valanga digitale che accompagnerà la composizione per tutta la durata del viaggio. 
E' una melodia scomoda, proviene dal basso e li rimane. La sua potenza intimidisce e affascina allo stesso momento. Ricorda antichi corni da battaglia in una giornata nevosa. Impossibile non restarne rapiti. 
Ed è da questa base che i giganti dell'ambient techno tessono la loro tela elettronica fatta di beat possenti, tastiere cristalline e intelletto sopraffino. Tutto si amalgama in un impasto coinvolgente e raffinato, che lentamente comincia a lievitare colmando ogni lacuna del nostro essere. Quando raggiunge il picco quasi non ce ne accorgiamo tanto siamo assorti dal quel ritmo martellante e soporifero, dipinto da maestri erranti e senza nome. Il momento è pura overdose che getta in lenta agonia l'immaginazione e la sanità mentale. 
La valanga continua ad avanzare senza ostacoli fino a che non si allontana, placida, dalla nostra mente. Quello che lascia è luogo candido, purificato dal cui soffitto gocciolano gli ultimi rintocchi di un pezzo che ormai è lontano dalla coscienza. 
Si tratta di quel suono, quello iniziale, dal cui eco tutto ha avuto inizio.  




ARTISTA:   Autechre
TITOLO:    444
ALBUM:     Incunabula
ANNO:      1993

LABEL:     Warp Record


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