lunedì 2 settembre 2013

BEAUMONT HANNANT - UTUBA

L'aria è frizzante, quasi elettrica. Le ombre della notte iniziano ad avvolgere il mondo . 
In lontananza una coltre di lampi tinge il cielo di un azzurro irreale. E' un pulsare distante e melanconico.
Chiudo gli occhi, la calma prima del temporale. Tutto tace, tutto dorme. Il mondo è rannicchiato nella sua culla. Sta per cominciare.                               
Quasi dal nulla, un leggero tintinnio inizia a farsi strada nella coscienza della realtà destandola dal torpore. Un soffio leggero ma costante giunge a riportare la vita dove prima c'era solo l'oblio. Annuncia il loro arrivo. L'attesa è stata snervante. 
Un abbassamento di pressione, una calo della tensione. E' il segnale.
Ed eccole finalmente, le macchine della guerra. Spiriti invisibili in un mondo consistente. Il loro ritmo è potente e cadenzato, riempono l'atmosfera sognante con battiti regolari e spezzati. Programmate per uccidere il silenzio, incedono senza sosta. Bagliori accecanti rifulgono in una danza macabra e spietata. Un coro di synth si leva al loro passaggio, è un momento di pura estasi.
L'entusiasmo si frappone alla desolazione, la speranza alla disperazione, la vita al nulla dell'eternità. Ma è un momento. Le macchine sono solo di passaggio. Sono incuranti del presente, avanzano decise verso l'ignoto. Poi lentamente si allontanano, le percussioni si dilatano finché non diventano inconsistenti. Il silenzio riprende il sopravvento.
L'aria ritorna frizzante, carica dell'energia accumulata che tuttavia si dissiperà in fretta. 
Le ombre escono dalle loro tane per riprendere il pasto lasciato a metà.  
I fulmini ora illuminano un altro orizzonte. Presto svaniranno. 
Le macchine della guerra sono passate e non faranno più ritorno.



ARTISTA:  Beaumont Hannant
TITOLO:   Utuba
ALBUM:    Artificial Intelligence II
ANNO:     1994
LABEL:    Warp Records

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